Infanzia e formazione
George Bernard è nato a Parigi nel 1924 dal padre Camille Bernard, funzionario delle poste e amante della cultura indiana e dalla madre Germaine Lénat, cantante lirica. La sua infanzia fu cullata dalla musica del piano di sua madre e dalle leggende indiane raccontategli da suo padre. Passò la sua infanzia a sognare sul bordo del fiume Grand Morin, nella regione Seine-et-Marne, osservando i riflessi luccicanti del fiume che non cessò mai di ispirare le sue opere.
Accettato all’età di 18 anni al concorso per entrare a l’École des « Arts Déco », vi seguì l’insegnamento tradizionale, tra cui i corsi di Maurice Brianchon (1899 – 1979), Roland Oudot (1897 – 1981) che fece parte del gruppo di pittori de « la Réalité Poétique », François Desnoyer (1894 – 1972) e Marcel Gromaire (1892 – 1971). Parallelamente studiò la filosofia orientale che lo portò a effettuare la grande svolta nella sua vita.
Sogno di partenza
Nel 1954, si imbarcò su un battello per l’India, lasciando tutte le conoscenze artistiche occidentali alle sue spalle. La traversata durò svariate settimane e gli permise di incontrare personalità internazionali (Es. : Giuseppe Tucci).
Arrivato a Bombay, provò le prime grandi emozioni in un paese dagli aspetti così contrastanti.
In seguito decise di installarsi a New Delhi, dove venne accolto da amici, i quali gli presentarono alcuni amanti della pittura francese. Ebbe il privilegio di incontrare Pandit Nehru, che gli mostrò la sua ammirazione, per fargli prolungare il soggiorno nel paese tanto amato.
Fu la guida particolare d’André Malraux, durante il suo passaggio a New Delhi. Si susseguirono le sue esposizioni: il suo ventaglio pittorico si allargò con l’aumentare delle sue conoscenze e delle sue ricerche effettuate nel corso dei suoi viaggi nel continente indiano.
Fece un viaggio in Sri Lanka con lo scopo di incontrare il grande artista George Keyt con il quale condivise le sue ricerche artistiche. La sua prima esposizione a Colombo sul tema Il miracolo della vita fu inaugurato dallo scrittore Arthur C. Clarke.
Un amico cinese gli domandò di restaurare una pittura francese del XIX secolo a Singapore. Nel 1964, questi incontri gli donarono la possibilità di realizzare il suo secondo sogno: la scoperta d’Angkor Wat in Cambogia. La sorpresa suscitata da questo luogo spirituale ancora selvaggio fu all’origine di numerose sue opere: rientrò in Europa con un plico di schizzi, a cui diede forma in numerose pitture.
Ritorno in Francia
Posò il suo cavalletto in Francia nella regione della Vexin Français per mettere su famiglia. In seguito tornò in Borgogna, luogo d’infanzia paterna e, infine, arrivò in Provenza, dove trovò una luce che gli ricordava l’Asia. Continuò i suoi viaggi in Sud-est asiatico e, in particolare, in Cina, tornando ogni volta con taccuini pieni di schizzi, fonte di ispirazione per le opere di grande formato.
Sono ora passati dieci anni da quando mio padre ha raggiunto il pianeta degli artisti, lasciando a mia madre e a me più di 250 tele, testimonianza del suo percorso artistico, che noi desideriamo esporre.
Traduzione : Giulia Chiccoli